Archivio Mario Dal Pra

Laboratori didattici

Un momento importante del progetto di valorizzazione dei fondi archivistici è stato lo svolgimento dei Laboratori didattici destinati all’approfondimento delle metodologie della ricerca storiografico-filosofica praticata su documenti originali.

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Un momento importante del progetto di valorizzazione dei fondi archivistici è stato lo svolgimento dei Laboratori didattici destinati all’approfondimento delle metodologie della ricerca storiografico-filosofica praticata su documenti originali. Si tratta di una proposta didattica che, all’interno del Dipartimento di Filosofia “Piero Martinetti”, con il contributo della Biblioteca di Filosofia, rappresenta ormai una tradizione, contando su una storia ultradecennale.

Nella ormai diffusa convinzione che, anche per i filosofi moderni e contemporanei, sia indispensabile un avvicinamento mediato dagli strumenti della filologia e sia determinante, per una migliore penetrazione della loro opera, lo scavo dei documenti contenuti negli archivi – sia quelli personali che quelli di istituzioni ed enti –, si è pensato di integrare la formazione degli studenti del Corso di laurea in Filosofia fornendo loro le competenze basilari che una ricerca di questo tipo richiede.

Così, a una introduzione generale alle nozioni e ai concetti dell’archivistica in senso stretto, ha fatto seguito una presentazione dei metodi di lavoro della filologia d’autore, attraverso esemplificazioni di “casi studio” e traendo da questi alcuni principi generali, acquisiti nella prassi di questa disciplina, mostrando altresì come questi risultino preziosi in sede storiografica.

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In questo solco si è proseguito anche per il Fondo Vailati, consentendo agli studenti di prendere visione di materiale originale e di poter su di esso lavorare, attraverso trascrizioni e approfondimenti. I documenti su cui si è più lavorato sono quelli relativi alla Corrispondenza, con trascrizioni, reperimento di fonti e commento. Si è cercato, naturalmente, di privilegiare quei carteggi che non erano ancora stati oggetto di studio approfondito da parte della comunità scientifica, per il carattere molto settoriale dello scambio o per il numero ridotto di lettere, ma che, alla luce dei contenuti, sono risultati di particolare significanza.

Sebbene di più difficile accostamento anche i taccuini e il Materiale per la stampa non sono stati trascurati; decifrati, trascritti e ricondotti al contesto della produzione vailatiana, è stata poi tentata una determinazione dei rapporti redazionali interni, cosicché alcuni studenti si sono esercitati con delle vere e proprie edizioni critiche di articoli e saggi vailatiani.

Ciò ha consentito, da un lato, di focalizzare l’attenzione anche su quei carteggi o su quei documenti che non erano stati adeguatamente scandagliati dalla critica e, dall’altro, di avvicinare gli studenti a un autore che meriterebbe un pieno recupero e a un metodo di lavoro di cui, in ambito storiografico filosofico, si sente sempre più la necessità.

Le relazioni e i lavori presentati durante il laboratorio, insieme all’attività collaterale alla presentazione di queste fonti agli studenti, hanno poi dato l’impulso per piccole ricerche, sfociate in elaborati triennali e tesi di laurea magistrale con al centro la valorizzazione del patrimonio archivistico giacente nella Biblioteca di Filosofia e, in un paio di casi, anche alla stesura, sempre da parte degli studenti, di brevi interventi poi pubblicati.